La scelta convinta della SLC CGIL sulla mancata firma del contratto deve essere l’inizio di un confronto alto e condiviso che coinvolga le lavoratrici ed i lavoratori di Rai Way e di tutta la Rai, sui temi centrali per la sopravvivenza stessa del servizio pubblico radio televisivo, come il finanziamento e le strutture di funzionamento del GRUPPO RAI come le torri di trasmissione.
La settimana prossima verrà esperita la procedura di raffreddamento con Rai Way e si proseguirà quindi con le iniziative di lotta e contrasto alla vendita.
I temi e le preoccupazioni sulla vicenda sono stati rappresentati e sono a disposizione di tutte e tutti sulla carta stampata di qualsiasi orientamento politico: i dubbi natura esclusivamente finanziaria della manovra che appare sempre di più volta di fatto al solo fine di ripianare i debiti della Rai, le conseguenti forti preoccupazioni sulle ricadute occupazionali. Del resto anche dal dibattito iniziato oggi in Commissione di Vigilanza su Rai Way è di tutta evidenza come stiano emergendo le stesse nostre perplessità e come, almeno dalla prima audizione del Ministro dello Sviluppo Economico, continui a mancare anche solo l’abbozzo di un razionale industriale, di un progetto complessivo. Non basta evocare il Piano di Impresa ed il Contratto di Servizio per dare un senso alla ulteriore perdita di quote di controllo pubblico su una infrastruttura strategica (almeno su questo siamo d’accordo col Ministro).
Tutto ciò ha rinforzato la nostra convinzione che bene abbiamo fatto ad aprire immediatamente la vertenza su RaiWay e che ora occorra continuare con le iniziative di lotta e contrasto, costruendo una rete ampia e, ci auguriamo, il più possibile unitaria che rimetta al centro lo sviluppo industriale del Gruppo Rai e la sua necessaria trasformazione che la sappia rendere protagonista del processo di digitalizzazione del Paese.
E’ il momento di fatti concreti OGGI!
La segreteria Nazionale di SLC CGIL