Il testo della formale apertura conflitto di lavoro Mercato Privati della regione Veneto
Sindacato Lavoratori Comunicazione – VENETO
Poste Italiane s.p.a.
MA.RU.NE. – DOTT. G. LEGROTTAGLIE MA.RU.NE. R.I. – DOTT.SSA M. GALASSO
Oggetto: Conflitto di lavoro per la divisione Mercato Privati della regione Veneto (ex art. 17 sub B – 2)
La scrivente Segreteria Regionale SLC-CGIL dichiara l’apertura di un conflitto di lavoro per tutte le lavoratrici e i lavoratori applicati negli uffici postali del Veneto e chiede l’attivazione della procedura di raffreddamento e conciliazione di cui all’art. 17 sub B – 2 previsto dal C.C.N.L. del 23 giugno 2021.
Le motivazioni che determinano l’apertura del conflitto sono di seguito illustrate.
1) La gravissima carenza di personale front-end a contatto con il pubblico.
I numerosi pensionamenti non sono stati sostituiti dall’azienda con un adeguato ricambio generazionale. Gli operatori applicati, oltre al loro lavoro, devono gestire le tensioni che spesso sfociano in aggressioni verbali da parte dei clienti, che sono sempre più insoddisfatti del servizio offerto da Poste Italiane. La dirigenza aziendale è assente nonostante le nostre sollecitazioni.
2) Il ricorso smodato a distacchi e reggenze.
I distacchi da eventi eccezionali rappresentano ormai la quotidianità per poter sopperire alla carenza di organico. A ciò si aggiungono le insistenti richieste di reggenze, spesso rivolte anche a personale con poca esperienza neoassunto o recentemente sportellizzato.
3) Le precarie condizioni igieniche all’interno dei luoghi di lavoro.
Le lavoratrici e i lavoratori, a inizio turno, devono pulire e sanificare le postazioni. La politica aziendale del risparmio nelle gare d’appalto non garantisce un servizio di pulizia adeguato, specialmente nel periodo di emergenza sanitaria che stiamo vivendo.
4) I mezzi di produzione obsoleti e poco funzionali.
Le postazioni, a cominciare dalle sedute, sono logorate dal tempo e dall’uso. I computer sono lenti. I nuovi applicativi aggiungendosi a quelli già esistenti creano stratificazioni farraginose appesantendo i sistemi informatici. I continui problemi di funzionalità rallentano l’operatività aumentando i tempi di attesa e quindi la tensione con i clienti.
5) L’inasprimento delle pressioni commerciali.
Le continue riunioni commerciali (anche in presenza) a qualsiasi orario distraggono direttori e consulenti dal processo produttivo. Gli applicativi che consentono di verificare in tempo reale l’agenda elettronica e la produzione degli uffici non giustificano più l’uso delle email di fine turno richieste ai consulenti con la programmazione e i risultati degli appuntamenti.
6) La mancanza di organizzazione nella formazione.
L’azienda non dà indicazioni su come, dove e quando effettuare i corsi di formazione. Nonostante ciò a ridosso delle scadenze le lavoratrici e i lavoratori vengono pressati per completare i corsi entro le date stabilite.
Cordiali saluti.
per la SLC CGIL VENETO
Segreteria Regionale
Marco D’Auria
Venezia, 10.03.2022