Dichiarazione di Marco D’auria, segreteria regionale SLC CGIL Veneto
“Le difficoltà che si registrano oggi a Rovigo sono la conseguenza di valutazioni e scelte errate da parte di Poste italiane sia sul piano organizzativo che su quello gestionale.
La verità è molto semplice: la provincia di Rovigo è stata dimenticata dell’azienda.
La scorsa estate, infatti, abbiamo assistito ai primi mancati rinnovi dei tempi determinati. I pochi lavoratori rinnovati hanno dovuto accettare un trasferimento sul territorio veneziano, a circa 70 – 80 km da casa, lasciando un territorio che avevano imparato a conoscere.
Poste italiane non ha cambiato atteggiamento nemmeno in autunno, quando non ha trasformato i contratti part time in full time, nonostante ce ne fosse bisogno.
Anzi, chi voleva il tempo pieno ha dovuto optare per un trasferimento in altra provincia. In questo modo è aumentata la carenza di personale e il territorio ha perso le competenze acquisite.
Quest’inverno, la ciliegina sulla torta: a Rovigo zero nuove assunzioni.
I problemi di oggi sono il risultato di queste scelte, che stanno determinando in Veneto cittadini di serie A e cittadini di serie B.
Se la situazione non è del tutto precipitata è solo grazie ai portalettere ancora in attività, che hanno – al meglio delle loro possibilità – garantito un servizio fondamentale, spesso gettando il cuore oltre l’ostacolo”.