La posizione del Sindacato sulla crisi del Governo

Nicola Atalmi (SLC CGIL Veneto)

Il sindacato non ha governi amici o nemici, lo abbiamo imparato bene.
Il governo può essere più o meno affidabile e serio, più o meno attento ai diritti ed ai bisogni delle persone che rappresentiamo noi (salariati, ceti popolari e pensionati, oltre all’interesse generale del Paese quando coincide con i precedenti).
Per cui l’attuale crisi di governo non ci preoccupa perché vogliamo Draghi Premier a tutti i costi. Draghi è sostenuto da un governo di unità nazionale dove ci sono anche le destre di Lega e Forza Italia ed è stato senz’altro autorevole ed abile nelle trattative internazionali per le risorse europee (è il suo mestiere e i greci se lo ricordano bene) ma anche troppo sordo alle esigenze della tenuta dei salari, assente nella lotta alla precarietà e rinunciatario alla riforma delle pensioni.
Però era un Governo con il quale avevamo in corso una trattativa (cuneo fiscale e pensioni) e che gestiva partite vitali come il Pnrr. Non siamo certi ovviamente che queste trattative si sarebbero risolte positivamente per le persone che rappresentiamo. Ma stavamo cercando di fare il nostro lavoro. È invece molto probabile che un governo balneare/elettorale non avrebbe nemmeno affrontato questi nodi lasciando il Paese allo sbando nel pieno di una crisi economica, energetica, ambientale, sociale e internazionale.
La nostra preoccupazione è la medesima di quando nel bel mezzo di una trattativa aziendale si dimette il Cda che rappresenta la controparte. Queste sono le ragioni che spingono la Cgil ad esprimere preoccupazione per la crisi e a chiedere che venga ricomposta. Poi la parola torni agli elettori magari con una legge elettorale chiara ed efficace nel generare maggioranze, ma garantendo rappresentatività e magari con una sinistra del lavoro degna di questo nome.

Nicola Atalmi
Segretario Generale Slc Veneto